lunedì 2 settembre 2013

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Articolo pubblicato da www.lastampa.it

 
24/01/2013 - itinerario

I set di Montalbano per scoprire la Sicilia

 
Un’immagine di Ibla, che ha ospitato nella fiction televisiva dedicata a Montalbano i luoghi del commissario creato da Camilleri.

I luoghi reali dei gialli di Camilleri sono nell’Agrigentino ma la fiction tv ha rilanciato Ibla e dintorni
marco moretti
Il luogo ideale per un incontro con Andrea Camilleri è il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla, il ritrovo dell’aristocrazia gattopardiana nella via principale della città barocca. In verità lo scrittore non parla mai di questo anacronistico club nei suoi romanzi, ma il Circolo è dove - nella trasposizione cinematografica - Montalbano (in L’odore della notte) va a cercare il dottor Pasquano, il medico legale, interrompendo le sue partite a carte. Perché la Sicilia del Montalbano letterario è diversa da quella del commissario televisivo.  
 
Camilleri ha ambientato i suoi polizieschi nell’Agrigentino, tra Porto Empedocle e il litorale di Marinella. Mentre i set su cui si muove Zingaretti sono tutti nel Ragusano, da Ibla a Scicli, fino a Sampieri, Donnalucata, Monte Crasto e al Castello di Donnafugata. Ed è soprattutto su questo itinerario, costellato di meraviglie barocche e di irresistibili richiami gastronomici, che si è sviluppato il «turismo di Montalbano». Un fenomeno in continua crescita, alimentato dai cartelli installati dai comuni interessati con tanto di scene di film o citazioni dai romanzi. E codificato dalla guida «I luoghi di Montalbano» edito da Sellerio con dodici itinerari, uno per romanzo, tra Agrigentino e Ragusano, tra luoghi letterari e location cinematografiche. Realtà, o meglio finzioni, che si confondono ormai persino nell’immaginario di Camilleri, che si dice influenzato dal personaggio televisivo interpretato da Zingaretti. 
 
Ragusa Ibla - ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1693 con un gioco di scalinate, vicoli e piazzette su cui si affacciano 42 chiese - è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. E’ qui, davanti alla scalinata della monumentale San Giorgio, che Montalbano attraversa piazza Duomo per andare nel caffè dell’immaginaria cittadina di Vigàta. In realtà all’ombra della cattedrale c’è il Ristorante Duomo di Ciccio Sultano che «sperimentando ricette nel solco della tradizione» è diventato uno degli chef più affermati della Sicilia. A tavola il Montalbano televisivo è però meno raffinato, le croccanti triglie fritte le va a mangiare insieme a Mimi alla trattoria San Calogero: le famose mangiate di pesce sono state girate nel ristorante La Rusticana del centralissimo corso 25 Aprile. La stessa strada del Circolo di Conversazione, dello sperimentale quanto delizioso Gelati DiVini e della Salumeria Barocco di corso 25 Aprile, dove si trovano i più famosi formaggi del Ragusano. Sempre a Ibla, in piazza Pola di fianco della chiesa di San Giuseppe, è ambientato (in alcune puntate del serial) il commissariato.  
 
A secondo degli episodi il set per la Vigàta di Montalbano si sposta da Ibla a Scicli, un’altra città capolavoro del barocco, anche questa ricostruita dopo il terremoto del 1693 e sotto la protezione dell’Unesco. Il set dell’ufficio di Montalbano è in via Francesco Mormino Penna dentro il Municipio, costruito a inizio Novecento al posto del Monastero delle Benedettine, annesso alla Chiesa di San Giovanni Evangelista. E sempre a Scicli, in piazza Italia tra i palazzi Penna e Iacono, c’è la sede della questura di Montelusa, un’altra città immaginaria creata dalla penna di Camilleri. 
 
La casa di Montalbano a Marinella, dove il commissario si intrattiene in cene romantiche sul terrazzo davanti all’orizzonte blu del Canale di Sicilia, è un luogo mitico dalla geografia variabile. Punta Secca, frazione di Santa Croce di Camerina, nella versione letteraria: il cartello reca la scritta «Punta Secca, casa di Montalbano». Donnalucata in quella televisiva. Tra le due località c’è Marina di Ragusa, dove al chilometro numero 5 si è di nuovo catturati dal gusto, perché qui lo scorso gennaio ha aperto la Cacioteca regionale siciliana, dodici celle di stagionatura per pecorino siciliano, ragusano, tuma persa, provola dei Nebrodi, maiorchino, palermitano, piacentinu ennese e fiore sicano. E un Teatro del Gusto per ospitare eventi e percorsi golosi. 
 
Sulla strada tra Ragusa e Santa Croce di Camerina, sul Monte Crasto, si incontra la Grotta delle Trabacche, la catacomba del IV secolo dopo Cristo dove Montalbano ritrova - in «Il cane di terracotta» - i cadaveri dei due amanti occultati nei sarcofaghi. A Nord di Santa Croce di Camerina c’è invece il Castello di Donnafugata, l’edificio in stile eclettico fatto costruire a inizio Ottocento dal barone di Arezzo, dove - in «La gita a Tindari» - vive il boss Balduccio Sinagra. 
 
Impossibili invece da individuare i luoghi immaginari partoriti dalle finzioni di Camilleri tra Agrigento e Porto Empedocle, tra Siculiana e Palma di Montechiaro, nella Sicilia sudoccidentale dove lo scrittore è nato e dove ha ambientato le avventure dello sbirro Montalbano. 


Vedi link:
http://lastampa.it/2013/01/24/societa/viaggi/destinazioni/in-italia/i-set-di-montalbano-per-scoprire-la-sicilia-nB0opTUB7w3PSeERvhLllJ/pagina.html
 

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